UN CAPPELLO PIENO DI CILIEGE
l'ultimo romanzo di Oriana Fallaci

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mareazzurro
view post Posted on 21/7/2008, 05:47




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Un cappello pieno di ciliegie
Oriana Fallaci
Rizzoli
pp. 864
€ 25,00

30 luglio 2008


La vigilia della catastrofe [l’11 settembre 2001] pensavo a ben altro: lavoravo al romanzo che chiamo il mio-bambino. [...] Un bambino molto difficile, molto esigente, la cui gravidanza è durata gran parte della mia vita d’adulta, il cui parto è incominciato grazie alla malattia che mi ucciderà, e il cui primo vagito si udrà non so quando. Forse quando sarò morta.

Oriana Fallaci, La Rabbia e l’Orgoglio

ORIANA FALLACI (1929-2006), fiorentina, è stata definita uno degli autori più letti ed amati del mondo dal rettore del Columbia College of Chicago che le ha conferito la laurea ad honorem in letteratura. Come corrispondente di guerra ha seguito i conflitti del nostro tempo dal Vietnam al Medio Oriente.

Tutti i suoi libri sono pubblicati da Rizzoli.

Nell’eredità lasciata da Oriana Fallaci c’è anche un romanzo postumo, un libro sulla storia della famiglia Fallaci su cui la scrittrice aveva lavorato per oltre dieci anni.

Un cappello pieno di ciliegie è un romanzo, un'epica familiare di oltre 370 pagine che attraversa oltre un secolo di storia italiana, dal 1773 al 1889, esce su ferma volontà del nipote ed erede universale di Oriana, Edoardo Perazzi.

“La pubblicazione di questo libro è una delle ultime volontà di Oriana, che ha lasciato disposizioni chiarissime su molte cose e anche sul romanzo che voleva fosse assolutamente pubblicato. Mia zia Oriana aveva anche espresso il desiderio che il libro fosse pubblicato così come si trova: non ci sarà alcun lavoro di editing, salvo togliere eventuali refusi. Sarà pubblicato così perché per Oriana era compiuto”.

Paola Fallaci, sorella della celeberrima Oriana, non è mai stata d’accordo sulla pubblicazione di quest’opera postuma, ma pare che le 648 cartelle, contenenti il romanzo che la scrittrice toscana ha consegnato al nipote Edoardo, siano state accompagnate anche da precise disposizioni per la pubblicazione e l'indicazione del titolo del romanzo.

Ansa.it

Edited by mareazzurro - 26/7/2008, 18:04
 
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mareazzurro
view post Posted on 31/7/2008, 12:13




CITAZIONE (Desiree* @ 31/7/2008, 00:22)
mare volevo mostrarti la copertina del romanzo

(IMG:http://www.lafeltrinelli.it/static/images-...782/2657782.jpg)

C'è scritto CILIEGE invece del corretto CILIEGIE

Per molti è un errore tipografico, ma la casa editrice dopo che si è alzato un polverone sul presunto errore ortografico ha dichiarato che è stata la Fallaci a chiedere di lasciare il termine ''ciliege''.

Che ne pensi? Credi che sia stata davvero la Fallaci a volere ''ciliege'' o è possibile che in tipografia abbiano combinato questo errore?

:)

Grazie Desy.
Avevo dimenticato di correggere il titolo quel giorno che non riuscivo a postare...

E' stata Oriana Fallaci.
Ogni singola componente del libro - anche il colore della copertina - è stato realizzata su indicazione dell'autrice, che lasciò consegne estramente precise sulla pubblicazione postuma del volume.

Il libro contiene infatti la scannerizzazione della prima pagina, scritta di suo pugno con titolo e sottotitolo.

Comunqaue, sta avendo un enorme successo di vendita.

Sono alte le polemiche e comunque c'è gran dibattito, come sempre quando si tratta della Fallaci.

Probabilemnte avrete visto anche al TG, dove un servizio ha mostrato la gente in coda a Firenze per acquistare il libro!


da Il Sole 24 ore:

FALLACI, CODE A FIRENZE PER ROMANZO POSTUMO
FIRENZE - Persone in coda davanti alle principali librerie di Firenze, già prima dell'apertura, per acquistare 'Un cappello pieno di ciliege', il romanzo postumo di Oriana Fallaci pubblicato da Rizzoli e messo in vendita da oggi.

Vetrine e scaffali interamente dedicati alla scrittrice e giornalista fiorentina sono stati allestiti nelle librerie del centro, come Edison, Feltrinelli e Melbookstore, dove il nuovo romanzo di Oriana Fallaci viene esposto a fianco dei suoi precedenti successi editoriali.

Soddisfatti i direttori delle librerie che nelle prime ore della mattinata hanno venduto subito decine e decine di copie del romanzo a dimostrazione dell'interesse già manifestato nei giorni scorsi con numerose richieste di informazioni sul giorno di pubblicazione dell'opera.





 
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mareazzurro
view post Posted on 31/7/2008, 17:14




Il titolo fallace

Be'... che l'uscita di libro della Fallaci avrebbe fatto rumore era ovvio.

Per di più, in questo caso, si tratta di una Fallaci diversa. Gli ingredienti per fare clamore c'erano tutti. Il libro non è un saggio, non è un reportage giornalistico. E' un romanzo. Di più, una saga. Sulla sua famiglia. L'uscita è ha generato liti tra i parenti. Tra quelli che dichiarano di averlo pubblicato per espressa richiesta dell'autrice e quelli che dicono invece che non avrebbe mai voluto che uscisse,perché non completato. Il romanzo esce postumo per desiderio dell'autrice... (?)

Io per prima ammetto di non averla mai amata molto, anzi, l'ho cordialmente detestata. Ma è comunque stata una testimone del secolo appena concluso. Una grande scrittrice? Non lo so. Dovrei scindere - diversamente da quanto avviene in questi giorni nei dibattiti in rete - tra il mio essere in totale disaccordo con lei e la qualità della sua scrittura. Non si può certo dire che non sapesse scrivere.

Non credo nemmeno che leggerò il libro. Gli ho dato una scorsa. Già l'albero genealogico in prima pagina non mi ha attirato granché.

Ho letto in questi giorni molti blog dove si discute animatamente dell'autrice e di quest'ultimo libro in particolare. Alcune affermazioni mi hanno anche fatto sorridere... Altre mi hanno annoiata... non amo leggere pareri prevedibili.

A proposito del titolo, qualcuno, ritenendo che l'errore ortografico sia frutto di una svista, ha pensato di comprare il libro per poi rivenderlo a maggior prezzo. Un po' come per il Gronchi rosa :D .

Ora... difficilmente un editore come Rizzoli avrebbe potuto incorrere in un errore così grossolano. Ho lavorato con editori infinitamente più piccoli, i quali, in presenza di errori di stampa provvedevano alla correzione prima dell'uscita in libreria, o subito dopo, ritirando le copie fallate dal mercato.

Ma non credo proprio sia questo il caso. Mi stupisce, anzi che qualcuno lo abbia potuto pensare! :00021031.gif: Prima dell'uscita di un libro del genere, immagino ci siano stati tali e tanti controlli...

Di seguito, posto lo stralcio di un'intervista che ha rilasciato Paolo Klun, segretario particolare di Oriana Fallaci, in cui tra i vari aneddoti, si parla anche del titolo. Per l'intervista completa, la fonte è www.ticinonews.

Di solito era di sera.
La Fallaci passava dalla cucina al tinello sempre con un’altra sigaretta accesa tra le labbra a fine di una solita, lunghissima, pesante giornata di lavoro. Stava mettendo mano alla traduzione inglese di “La forza della ragione” ed era sfinita. Non lo diceva. Il suo orgoglio e la sua disciplina non glielo permettevano.

“Un cappello pieno di ciliege”. Le piace il titolo?” Mi chiese. “Cilieg-i-e?” “Cilie-ge, senza la “i” e che nessuno s’azzardi a fare la correzione. N-e-s-s-u-n-o. Sono stata chiara? Vi-faccio-volar-via-la-testa-dal-collo-perdiooooo!

Il cappello è quello di un’antica ava, nonna Caterina. Caterina Zani, moglie di Carlo Fallaci”. Di cappelli, Caterina ne possedeva molti, proprio come la Fallaci, e fatti tutti da lei. Aveva il senso degli affari, un gran corredo cucito da sé stessa, era forte e bella coi capelli rossi. Era analfabeta, ma affascinata dalla cultura, accettò di sposare Carlo perché costui possedeva undici libri e perché le insegnasse poi a leggere e a scrivere. Si presentò a lui con quel cappello. Colmo di ciliege.

(...)

“E il titolo è meglio questo o “L’arca di Ildebranda” o “I passaggi nel Tempo” ?” Chiedeva come a lasciarti la responsabilità di una scelta così delicata che lei aveva già comunque preso. “Un cappello pieno di ciliege”, apparentemente così poco fallaciano, diverso rispetto a tutti gli altri, e che farà discutere anche lui con quella “i” mancante. E più di una volta l’ho vista passare, anzi davvero accarezzare, con soddisfazione e amore, le dita sulla parolina “Fine” centrata a epigrafe sotto tre asterischi dopo il punto ortografico che chiude il romanzo.

Questa trama epica, picaresca, colossale, fantastica e monumentale, un romanzo storico straordinario che profuma di Balzac, di Hemingway e dell’amato Jack London le piaceva, l’inorgogliva e la rendeva felice.

Sapeva che ci avrebbe lasciato qualcosa di grande.
Sapeva che lei non l’avrebbe mai visto sugli scaffali.
Sapeva che questo sarebbe stato il suo vero testamento.
Non i tre ultimi volumi, non le invettive, non le polemiche, non i dibattiti, né le interviste a sé stessa. Ma questo. Letteratura. Vera. Quella che di lei avrebbe potuto far dire finalmente senza dubbi, senza esitazioni, come desiderava, come teneva più di ogni altra cosa: “Oriana Fallaci, professione Scrittore”.

Paolo Klun
 
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fior*di*loto*
view post Posted on 1/8/2008, 08:11




Della Fallaci avevo letto Lettera a un bambino mai nato, Un uomo e Insciallah e mi erano piaciuti, invece La forza e La ragione non molto, l'avevo trovato polemico......
sono ancora indecisa se leggere questo suo libro postumo, ho sempre un po' di resistenza quando tutti ne parlano :unsure: a quanto ho sentito deve trattarsi dell'epopea tra i vari rami della sua famiglia, una specie di saga...non credo che per ora possa interessarmi :B):
 
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fior*di*loto*
view post Posted on 18/9/2008, 10:48




Ho terminato di leggere questa interminabile saga....ho impiegato un mesetto ed in certi passaggi mi sono anche un po' annoiata -_-
Scriveva bene l'Oriana, non c'è dubbio su questo...ma raccontare la storia dei suoi avi e arcavoli vari in quasi mille pagine non è impresa da poco e non sempre mi ha catturato l'interesse come lettrice.....
Mi è piaciuta la descrizione della sua antenata Caterina che doveva essere una donna unica ed energica per l'epoca che va a conoscere il suo futuro marito con un cappello adorno di ciliegie, che impara a scrivere da sola, che decide di sposarsi perchè il suo futuro marito possiede dei libri(cosa assai rara per l'epoca)...che tramanda di generazione una cassapanca piena di cimeli.
Giobatta è un altro personaggio significativo, ma la figura che mi ha affascinato di più è stata quella della sua bisnonna Anastasia, donna bellissima dalla vita avventurosa che, tra l'altro, ha una relazione con un personaggio politico importante che chiama l'Innominato del quale non può rivelarne l'identità perchè l'ha giurato in punto di morte alla nonna Giacoma.
Non so quanto di verosimile o di inventato ci sia in tutte queste storie, di certo ha fatto una ricerca approfondita durata anni ed ha percorso due secoli di storia del nostro paese.
Non è arrabbiata come negli ultimi suoi libri, in certi passaggi anche un pochino triste quando la scrittrice fa riferimento al"mal dolent" che ha ucciso alcuni suoi antenati e che "prima o poi ucciderà anche me"
Per farla breve posso giudicare questo libro senza infamia e senza lode...

Edited by fior*di*loto* - 18/9/2008, 15:41
 
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