La fabbrica degli ignorantiGiovanni FlorisRizzolipp. 310
euro 19,50
in libreria da: 11 settembre 2008!
Il manager strapagato che incita a vincere “
come fece Napoleone a Waterloo”
L’avvocato che scrive
l’addove Il politico secondo cui Darfùr è
il dialetto per dire sbrigati...
La nostra classe dirigente è composta da mostri? Non proprio. La ben più dura realtà è che non sono più ignoranti della media, cioè di noi. Questo clamoroso fallimento culturale ha un colpevole: la scuola.
Per ogni persona che non capisce o non si fa capire, c’è infatti un professore senza prospettive, un laboratorio senza apparecchiature, un preside senza portafoglio e una sfilza di ministri che hanno accumulato, una sull’altra, riforme sepre più inutili.
Non si può pretendere di avere un futuro, in un Paese in cui
non si rispetta l’istituzione che forma i cittadini, si guadagna meno a insegnare che a pulire i pavimenti,i bravi docenti vengono ricompensati con carriere immobili.Il patto di rispetto tra scuola e famiglia si è dissolto, generando piccoli mostri protagonisti di surreali note disciplinari: “indicano il professore col righello e urlano: è un eretico!”. Arrivano anche a malmenarlo.
In quest’inchiesta sui mali della scuola e dell’università italiane, Giovanni Floris non risparmia fatti, numeri e situazioni allucinanti.
Dall’asilo di Napoli che non apre perché mancano i bidelli, fino all’istituto friulano che cambia ogni anno l’intero corpo docente. Un libro di denuncia e, insieme, un atto d’amore verso una scuola di nobile tradizione, piombata in un medioevo di strutture fatiscenti e insegnanti girovaghi come braccianti.